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Il noto saggio di Stephen Jay Gould e Richard Lewontin I pennacchi di San Marco e il paradigma panglossiano (1979) è disponibile in rete in lingua originale qui e in traduzione italiana qui.

Il Candido di Voltaire può essere preso in prestito dal sito Archive.org, qui.

Buona lettura!

Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmoscemologia. Dimostrava in modo mirabile che non c’è effetto senza causa, e che, in questo che è il migliore dei mondi possibili, il castello di monsignore era il più bello dei castelli e la signora la migliore delle baronesse possibili.
«È dimostrato» diceva «che le cose non possono essere in altro modo: perché, siccome tutto è creato per un fine, tutto è necessariamente per il migliore dei fini. Notate che i nasi son stati fatti per portar gli occhiali, infatti ci sono gli occhiali. Le gambe sono evidentemente istituite per esser calzate, ed ecco che ci sono i calzoni. Le pietre sono state formate per esser squadrate, e per farne castelli, infatti monsignore ha un bellissimo castello; il massimo barone della provincia dev’essere il meglio alloggiato; e siccome i maiali son fatti per esser mangiati, mangiamo maiale tutto l’anno; quelli che hanno affermato che tutto va bene hanno quindi affermato una sciocchezza: bisognava dire che tutto va nel migliore dei modi.»

[Voltaire, Candido (1759), tr. it. di P. Bianconi, BUR, Milano 1989 (1952¹).]